L'elisione
L'elisione è l'eliminazione della vocale finale (a, e, i, o) di una parola, di fronte ad un'altra parola che inizia per vocale.
Nella lingua scritta l'elisione viene rappresentata dall'apostrofo.
L'elisione è assai comune nel linguaggio parlato, così che soprattutto per le particelle, le due parole vengono pronunciate come se fossero una sola.
Esempio: me l'ha dato (pronunciato: /melà dato/)
Una delle regole della lingua scritta dice che non si fa mai l'elisione in fine riga. Non si scriverà cioè: l'
amico,
ma si lascerà la forma completa dell'articolo lo o si andrà a capo con l'articolo. Tale regola sembra oggi totalmente ignorata dai giornali.
1. | è obbligatoria | a. con gli articoli al singolare | l'animo, l'arte, un'amica, MA gli animi, le arti, le amiche |
b. con le preposizioni articolate singolari | dell'uomo, all'ospite, dell'anima MA delle anime | ||
2. | è consueta | a. con la preposizione DI e con ANCHE | d'inverno, d'olio, d'erba, anch'io |
b. con le particelle MI, TI, SI, VI, NE, LA, LO, (non si fa con LE e LI né quando le particelle sono enclitiche) | m'ha detto, s'adirarono, l'ho visto, l'amava, MA le ha viste, li ha sentiti | ||
3. | è rara | con la congiunzione SE | s'altri, s'alcuni |
4. | di solito non si fa | con la preposizione DA | ti parlo da amico |
5. | solo davanti ad E, I | con la particella CI* | c'erano, c'invita |
e nelle seguenti espressioni
tutt'altro | on the contrary |
a tutt'oggi | up today |
tutt'a un tratto | all of a sudden |
tutt'uno | one and the same |
tutt'e due | both |
tutt'occhi | all eyes |
tutt'orecchi | all ears |
tutt'intorno | all around |
tutt'al più | at the most |
poc'anzi | a little while ago |
d'ora in poi, (da ora in poi) d'ora innanzi, d'ora in avanti | from now on |
fin d'ora (fin da ora) | starting now |
fin d'allora (fin da allora) | since then |
* Con CI va notato che nella lingua parlata CI perde tonalità davanti ad a e o come per esempio nel verbo avere. Per cui si sentirà dire c'ho e c'ha invece che ci ho, ci ha.
Attenzione: l'elisione non si fa davanti ai vocaboli stranieri che iniziano per y. Si dirà lo yogurt, lo yen.
Nel corso dei secoli alcuni vocaboli italiani hanno assunto una grafia particolare a causa di una malintesa forma di elisione:
rondine da la hirondine (lat.), francese hirondelle
rena da la arena (lat.) (presente ancora in molti dialetti)
guglia da la aguglia (provenz.)
arancia da la naranca (arabo)
allodola da la lodola
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