Alfabeto

c, C

Terza lettera dell'alfabeto derivata dalla ghimel nord semitica e dal greco gamma, passata poi nella lingua etrusca e latina, lingue in cui il suono di g e c non veniva distinto. La creazione della G è un fenomeno che si verificò tardi nell'alfabeto romano. È una consonante e si chiama "ci". Rappresenta suoni diversi a seconda delle combinazioni di lettere in cui si trova.

  1. davanti alle vocali a, o u e alle consonanti ha un suono di "esplosiva velare sorda" /k/. Esempi: cane, collo, cuore, cranio, chiave.
  2. davanti alle vocali e, i ha un suono di "affricata palatovelare sorda" /t∫/ Esempi: céna, Cina, ciao, cielo, ciuco.
  3. dopo la s ha il suono di "fricativa palatovelare sorda" /∫/ Esempi: scéso, scimmia.
  4. dopo alla s e davanti a a, e u ha un suono "duro". Esempi: scuòla, scala, scopo.
Vedi anche Raddoppiamento sintattico. In latino si trovava sulle lettere dei giudici con il significato di condemno e perciò era chiamata littera tristis. Vedi Alfabeto: A . Sempre in latino indica il numero 100. In musica secondo il sistema di Balbulus rappresentava la nota mi, e secondo il sistema di Oddone da Cluny il do. Nei paesi di lingua inglese e tedesca indica il do. Sempre in musica è anche un segno della chiave di do e la misura temporale di 4/4. Come abbreviazione o simbolo assume diversi significati nelle varie discipline.
C alimentazione vitamina C (acido ascorbico)
C chimica carbonio
C computer linguaggio di programmazione
C termologia Celsius
c termologia centigrado
C fisica capacità elettrica
C fisica capacità termica
c fisica calore specifico
c fisica velocità della luce e onde elettromagnetiche nel vuoto
C fisica coulomb
C geografia Cuba
C matematica finanziaria capitale (il)
C spettroscopia riga di Fraunhofer (nel rosso)
C sport serie A (terza divisione)