31 dicembre 1993

Lento ordinato snodasi,
distratti trascina corpi
d'altri fatti.
Talun la testa china, avanti il ciglio
l'immobil legno, altro velato appena
osserva con cipiglio
ove l'inerte salma
restasi con gran pena.
A due a due accostansi
si scambiano le occhiate,
mormorii d'occasione espressioni accigliate.
Un rosario interrotto da sospiri
cantilena a mezzo del viale,
avvolgersi di ruote trascinate
da zampe equine pazienti maculate.
E' festa intorno dov'e' tutto inganno
da poco e' nato un bimbo
stanotte nasce l'anno.
Fermansi con pazienza
rari i passanti:
una riverenza.
Un gruppo frettoloso,
tal altro scarta e prende
il vuoto che l'attende.
una bestemmia, un gesto sconveniente
partesi dalla moto reboante,
laconico irruente.
Ebete il piu' daccanto
attonito
stordito
lucida la pupilla tiene il pianto.
Solo una mano tendesi al sacello
tesa perorazione,
voto, sublime appello.
Sola.

L.N.S.

 

 

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